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SAPHE
CONTRO LA CULTURA DELLO STUPRO PUBBLICA

 

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«BRAVI RAGAZZI»

Disponibile da giovedì 1 febbraio su tutte le piattaforme digitali

L’artista romana di origini pugliesi pubblica Bravi ragazzi, un brano di rabbia contro la cultura dello stupro. Si rivolge agli uomini abusanti e alle donne abusate:
“Ci siamo stancate, non ci sono più giustificazioni, non ci sono più scuse, non c’è più spazio per voi.”
“C’è una via d’uscita e voglio mostrarla a tutte voi, se stiamo insieme siamo salve, combattiamo.”
Il brano è stato scritto in seguito alle recenti vicende di femminicidio, tra cui lo stupro di Palermo e la morte di Giulia Cecchetin.

ATTENZIONE: Il pre-ascolto è strettamente riservato e non divulgabile.

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PRE-ASCOLTO RISERVATO

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È disponibile da giovedì 2 febbraio il nuovo brano “bravi ragazzi” di Saphe.

L’artista romana di origini brindisine, dal sound pop punk e rockeggiante, ha all’attivo i brani faccio schifo ad amare, 1410 e barbie percezioni, con cui ha riscosso un ottimo riscontro da parte del pubblico, raggiungendo oltre 27 mila riproduzioni nel suo più recente brano barbie percezioni.
La sua è una penna di denuncia, forte, nuda, mai disposta a compromessi.

Con “bravi ragazzi” Saphe vuole trasmettere due concetti, uno al mondo degli uomini abusanti, il secondo alle donne vittime di abusi. Rispettivamente:
“Ci siamo stancate, non ci sono più giustificazioni, non ci sono più scuse, non c’è più spazio per voi.
“C’è una via d’uscita e voglio mostrarla a tutte voi, se stiamo insieme siamo salve, combattiamo.”
Il brano nasce dopo gli eventi dello stupro di gruppo a Palermo ai danni di Asia Vitale, che è solo l’ennesima vittima di un problema sistemico che da troppo tempo affligge la nostra quotidianità. Era un pezzo quasi personale, scritto come sfogo, ma con l’incessante ondata di notizie relative a femminicidi, in particolare con quello di Giulia Cecchettin, questo brano prendeva sempre di più la forma di un’arma che ormai necessitava di sparare, per fare rumore, per colpire chi ancora si sente colpito da queste tematiche, non comprendendole e rimanendo lontano dal mondo in cui le donne rimangono vive, almeno tanto quanto gli uomini.
Il brano presenta svariati riferimenti a fatti di cronaca dell’ultimo anno (la nota palpata sotto i 10 secondi, i biscotti che avrebbero dovuto scagionare un femminicida, ma anche un discorso politico che ha fatto scalpore tra le attiviste che pone la donna in una posizione attiva nel cercare “riparo” dagli uomini abusanti).
Il tema centrale è quello della categoria dei “bravi ragazzi”, appellativo utilizzato nei confronti di tanti uomini abusanti e femminicidi, lasciando intendere che l’avvenimento era inaspettato, perché lui “era così bravo che le faceva i biscotti”.

“Questo brano è un rifugio per le donne ed una lezione per gli uomini: non c’è più spazio per le retoriche dell’ “inaspettato”, noi ormai ci aspettiamo il peggio sempre, sta solo a loro farci capire da che parte stanno. Noi con questi “bravi ragazzi” non vogliamo averci niente a che fare, e ogni giorno di più sappiamo come allontanarci da dinamiche violente. Ci proteggiamo l’un l’altra.”

BIOGRAFIA
Il progetto Saphe nasce artisticamente dalla battaglia interiore tra l’essere sé stessi e il non sentirsi mai a proprio agio. In queste vite veloci che ci educano alla repressione emotiva, è un tentativo di trovare il coraggio per arrivare ai sentimenti.
Il sound dell’artista e cantautrice romana è caratterizzato da sonorità decise che riportano al mondo pop punk degli scorsi decenni, accostato a una scrittura intima e a tratti giocosa.
Saphe è la figlia impulsiva ed iperemotiva che vuole costringere i padri della scorsa generazione a dire ti voglio bene.

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

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