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PUGLIA,  DANILO TONINELLI A RADIO CUSANO: “IL PD VA SMANTELLATO. QUANDO SENTO LA SCHLEIN PARLARE DI CODICE ETICO E LEGALITÀ  LA VORREI MANDARE A QUEL PAESE. DI MAIO ERA DISPOSTO A TUTTO PER LA POLTRONA”

 

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Valutazione molto positiva per il comportamento di Conte e del Movimento 5 stelle. Già allora eravamo a conoscenza che Emiliano fosse il classico politico che accoglieva a braccia aperte la qualunque. Vi pare normale accogliere una che magari si candida con il centro-destra che poi passa al PD e addirittura diventa assessore?”.

 

Così Danilo Toninelli, ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti, è intervenuto su Radio Cusano Campus nel corso de ‘L’Italia s’è desta’ per commentare la scelta del M5S di lasciare la giunta di Emiliano in Puglia.

 

Il movimento all’epoca era in mano a Di Maio – ha continuato Toninelli durante l’intervista condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani – lui voleva allearsi con il PD perché non poteva sopportare di non avere più la poltrona da ministro con la fine di Conte 1. Di Maio era disposto a tutto. L’unica lettura concreta e oggettiva delle frasi di Conte è quella sul ‘fare pulizia all’interno’, che mi pare  siano le parole della Schlein. Mi sta anche simpatica questa ragazza, ma se vuole veramente riformare il PD, lo deve sciogliere, deve cancellare tutte le nomine fatte di politici che dopo due, tre, ventidue mandati sono stati piazzati in tutte le partecipate comunali, provinciali, regionali, nazionali”.

 

E sempre riferendosi a Elly Schlein, Toninelli ha proseguito dicendo: “quando sento la Schlein parlare di codice etico e codice di legalità  la vorrei mandare a quel paese. Perché il PD il suo bello statuto e il suo bel codice etico ce lo ha già, ma peccato che lo violi o lo deroghi. Il limite dei tre mandati nello statuto del PD c’è ma è sempre perennemente revocato. Il PD è un sistema di potere che non può essere migliorato, non può essere modificato, può essere solo smantellato”.

 

Toninelli ha poi detto la sua anche sulle recenti parole di Giuseppe Conte. “Da persona che gli vuole bene, gli darei un VHS dei primi Vaffa day del 2007, 2008, 2009. Perché aver partecipato a quel momento storico di rabbia collettiva che si è trasformata in intelligenza collettiva, che aveva alla base una grande intransigenza e purezza d’animo, è proprio la chiave di lettura che serve a Conte”, ha concluso Danilo Toninelli.

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