“L’estate di Sicari”: delitti e misteri al femminile
nel nuovo libro del giornalista Luigi Galluzzo
Una scrittrice di successo viene trovata morta nella sua casa in centro. Le prime indagini, frettolose e sbrigative, additano come colpevole la giovane fidanzata, ma è davvero questa la verità? Si apre così il mistero che avvolge le pagine de “L’Estate di Sicari”, il nuovo avvincente romanzo di Luigi Galluzzo, giornalista Mediaset e conduttore di TGCom24, che torna a raccontare le gesta di Elena Martire, il personaggio già protagonista del suo
precedente giallo, pronta a tenere i lettori ancora una volta con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
L’ex commissaria dal carattere forte e dallo spirito libero si trova questa volta alle prese con un omicidio dalle dinamiche tutt’altro che chiare, un mistero che dovrà risolvere facendo inevitabilmente i conti con il proprio passato, la sua sessualità e le sue idee di giustizia e lealtà. E non è tutto: a contraddistinguere l’eroina di questa avvincente storia c’è anche la sua particolare quanto gravosa capacità di presentire i delitti.
A fare da sfondo, la suggestiva cornice di Sicari, paesino siciliano sospeso tra mare e terra, scenario perfetto per raccontare questa storia metaforicamente e profondamente incastonata nell’eterna dicotomia tra bene e male, buoni e cattivi, vita e morte, in un crescendo di mezze verità, inganni e colpi di scena che tengono il lettore letteralmente sul filo del rasoio.
“L’estate di Sicari” di Luigi Galluzzo mette in scena un intreccio ricco di suspense e atmosfere misteriose che coinvolge personaggi controversi e comportamenti umani contraddittori. Non a caso, infatti, il romanzo si distingue per l’attenzione alle psicologie femminili ma anche alla bellezza contrastata del territorio siciliano, tra spiagge bellissime e contesti degradati.
“Elena Martire è una donna moderna, sentimentalmente e sessualmente molto libera, ama indifferentemente gli uomini e le donne – racconta l’autore – ma soprattutto ha una sorta di capacità percettiva che le permette di avvertire fisicamente, in qualche modo, quando avviene un delitto subendone le circostanze che accadono attorno a lei. Ha le vertigini, avverte senso di spaesamento, rischia di cadere per terra. Un dono che è più una condanna,
non ha quasi scelta, deve necessariamente indagare e combattere il male”.
E poi c’è Sicari, la terra siciliana rappresentata come meridione ma anche come l’Italia tutta. “Mi piaceva raccontare i piccoli centri di provincia, sospesi tra l’entroterra e il mare, dove ci sono spiagge bellissime accanto a contesti degradati e devastati, dove agisce un’umanità brulicante, dove è anche difficile distinguere i buoni dai cattivi, perchè alla fine nessuno è buono o cattivo in assoluto, lo diventa a seconda delle circostanze” continua Galluzzo, che firma per Laurana Editore questo suo nuovo romanzo dopo il precedente “I giusti e i peccatori” e diverse opere teatrali.