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6-22 SETTEMBRE: TORNA IL LANDSCAPE FESTIVAL, ORGANIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE

ARKETIPOS, D’INTESA CON IL COMUNE DI BERGAMO.

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“FACING THE CRISIS” IL TEMA DELLA NUOVA GREEN SQUARE.

RODESCHINI, PRESIDENTE ARKETIPOS: “IL LANDSCAPE FESTIVAL SEMPRE PIÙ PUNTO DI RIFERIMENTO NAZIONALE E INTERNAZIONALE SUI TEMI DEL PAESAGGIO”

Milano, 5 luglio 2024 – L’affascinante cornice di Bergamo Alta ospiterà, dal 6 al 22 settembre prossimi, per il quattordicesimo anno consecutivo, il Landscape Festival, il festival internazionale dedicato alla promozione della cultura e della progettazione del Paesaggio, promosso dall’associazione Arketipos e dal Comune di Bergamo.

Il calendario del festival sarà, come di consueto, ricco di eventi e iniziative rivolte anche, ma non solo, ai professionisti del settore, tra cui architetti, paesaggisti, ingegneri, avvocati, agronomi, botanici, giardinieri, plant designers. Tra i momenti topici e immancabili, il tradizionale International Meeting of Landscape and Garden, che si terrà il 20 e 21 settembre; evento conclusivo del festival, il meeting riunisce di anno in anno progettisti di fama mondiale, intenzionati a cogliere un’opportunità unica di networking, scambio e confronto con i colleghi.

Il simposio internazionale, così come tutti gli altri approfondimenti proposti dal Landscape Festival, intendono suscitare riflessioni e confronti sul valore sociale ed etico della progettazione paesaggistica in un contesto, come quello contemporaneo, caratterizzato da crisi profonde che stanno alterando il Pianeta. Non a caso, il tema centrale dell’edizione 2024 del Landscape festival è “Facing the crisis”: oggi come non mai, di fronte a pandemie, guerre e alle emergenze ambientali, occorre trovare soluzioni nuove, percorrere strade non ancora battute, per fronteggiare positivamente le diverse crisi e favorire la rigenerazione delle nostre società. Un impegno urgente e necessario, questo, per invertire la rotta intrapresa: basti pensare che tra meno di un mese, il prossimo 1 agosto, cadrà l’Earth Overshoot Day,[1] ovvero il giorno in cui l’umanità sarà in debito con il Pianeta, perché avrà consumato tutte le risorse naturali che l’ecosistema terrestre è in grado di produrre nel corso di un interno anno. Il debito italiano è già scattato il 19 maggio scorso; se tutti gli umani vivessero e consumassero come noi italiani, servirebbero le risorse di quasi 3 Pianeti. Ripensare le città, il nostro modo di viverle, può contribuire in maniera significativa a migliorare lo stato di salute del Pianeta., tanto più che secondo le previsioni entro il 2050 tra il 70% e l’80% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Favorire il verde, lasciare spazio alla natura, potrebbe in tal senso aiutare molto: il rimboschimento di 350 milioni di ettari di foresta sposterebbe in avanti la data dell’Overshoot Day di 8 giorni.

Un’edizione di grande attualità, dunque, quella del Landscape festival, che tra gli appuntamenti più attesi annovera l’allestimento di Piazza Vecchia, quest’anno ad opera di Catherine Mosbach.

Fondatrice dello studio di design parigino Mosbach paysagistes, oltre che della rivista Pages Paysages, Catherine Mosbach è stata nominata Cavaliere della Legion d’onore dal Presidente della Repubblica Francois Hollande nel 2016. La green square immaginata dalla progettista francese invita i visitatori a esplorare uno spazio dove la materia minerale inerte si mescola con quella vegetale, e dove luce e suono si intrecciano in un’esperienza sensoriale unica, stimolando una riflessione profonda sulla relazione tra il corpo umano e gli elementi naturali.

Catherine Mosbach ha paragonato la geometria a losanghe di piazza vecchia al terreno arso dalla siccità che si riempie di fenditure per rilanciare un messaggio ottimistico. Un pavimento minerale, materico, apparentemente sterile, inanimato e sottomesso alla desertificazione degli eventi catastrofici o bellici, caratterizzato tuttavia da preziose fenditure nelle quali riescono a ripararsi i semi di una nuova vita, così da far ripartire la vegetazione pioniera. Si esprime in questo modo il messaggio di superamento della crisi globale da parte della Landscape Designer francese, che posa agli incroci delle fenditure un centinaio di gruppi di piante erbacee e perenni. A completare l’istallazione, circa 60 piante d’alto fusto inserite in mastelli di colore bianco, la stessa cromia scelta anche per i contenitori delle piante di piccole dimensioni e per gli arredi e le sedute della piazza, per rafforzare ulteriormente la dimensione concettuale ed evocativa di questa installazione.

Un progetto, dunque, in grado di ingenerare nelle persone la possibilità di considerare le città come terreni fertili, pronti ad accogliere nuovi giardini, nuova vitalità, nuova socialità e un nuovo orizzonte di benessere collettivo.

“Il Landscape Festival – ha sottolineato la Sindaca di Bergamo, Elena Carnevali – rappresenta un’occasione importante di valorizzazione della cultura e del patrimonio paesaggistico in una dimensione nazionale e internazionale prestigiosa. Lo testimoniano, tra l’altro, l’approdo del Festival, il prossimo settembre, all’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, organo periferico del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, e l’importante momento d’incontro dell’Université D’été, previsto nella cornice del Monastero di Astino durante i giorni della manifestazione. Il tema del festival 2024, ‘Facing the crisis’, e la data fatidica dell’Earth Overshoot Day, si inseriscono nell’impegno sui temi ambientali divenuto centrale anche per chi amministra una città. Nella composizione della Giunta che mi affiancherà nei prossimi anni ho creato ed assegnato infatti una delega, quella della transizione ecologica, proprio per affrontare queste questioni con la massima attenzione e competenza. Ricordo che Bergamo ha siglato di recente il “Climate city contract”, il patto territoriale che vede la nostra tra le 112 città scelte dall’Unione Europea per guidare la sfida alla decarbonizzazione entro il 2030. A questo ambizioso traguardo concorreranno anche le scelte previste nel Piano strategico e operativo del verde, oltre che quelle già adottate nel Piano di Governo del Territorio e comprese nel settore strategico della mobilità. Il Landascape Festival, in quest’ottica ampia e articolata, rappresenta un’opportunità importante di riflessione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini che sono destinatari e protagonisti di questa stagione di necessario cambiamento.”

Nelle oltre due settimane di festival non mancheranno all’appello numerosi altri momenti che il pubblico ha imparato a conoscere negli anni, come i convegni internazionali, tra cui l’Université D’été e l’International Seminar, i workshop pratici (Garden Masterclass,) e i seminari gratuiti (Landscape talk).

Ma c’è di più, perché le attività portate avanti dall’Associazione Arketipos non si esauriscono con il festival, si sviluppano nel corso di tutto l’anno e prendono la forma di partnership di valore e occasioni di scambio e confronto con realtà terze. “Il Landscape Festival e Arketipos – l’associazione che presiedo e che ormai quasi 15 anni fa ha ideato questa manifestazione – è oggi un’istituzione a livello nazionale e internazionale in termini di competenza sui temi del paesaggio. – ha dichiarato Vittorio Rodeschini, presidente di Arketipos – Sempre più spesso veniamo chiamati a sviluppare insieme ad altre realtà e istituzioni, attività legate alla diffusione della cultura del paesaggio. Una competenza che va oltre il Landscape Festival e ci permette di essere al fianco di progetti di respiro nazionale e internazionale.  Questo ci riempie d’orgoglio”.

Alcuni esempi su tutti: la Fondazione Accademia Carrara ha invitato il prossimo 17 settembre l’Associazione Arketipos a partecipare a un momento di dialogo e confronto in occasione della presentazione del nuovo progetto di paesaggio dei suoi giardini. In questa occasione, per la prima volta, sarà mostrato il progetto di giardino che il Conte Giacomo Carrara aveva immaginato. La storia dell’arte e quella del paesaggio sono strettamente interconnesse, rappresentando due facce della stessa medaglia. Per questo prosegue la collaborazione fra Accademia Carrara e Landscape Festival con l’intento di segnalare approcci originali nel coniugare arte e paesaggio, realtà e astrazione, creatività e tradizione.

Il prossimo 3 settembre, inoltre, presso l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, verrà presentato in anteprima il progetto della paesaggista parigina Catherine Mosbach. Il paesaggio è un pilastro fondamentale della nostra cultura, rappresentando un patrimonio inestimabile che influisce profondamente sulla nostra identità e sul nostro modo di vivere. È per questo motivo che Arketipos sarà accolta a Parigi, come riconoscimento dell’importanza che l’Associazione attribuisce alla valorizzazione e alla conservazione dei paesaggi nostrani.

La rappresentazione di un progetto di paesaggio in una piazza storica come quella di Bergamo è un richiamo diretto alla storia e alla tradizione italiana. Le piazze, da sempre luoghi di incontro e spettacolo, incarnano lo spirito comunitario e la vitalità sociale della nostra cultura. Esse sono il cuore pulsante delle nostre città, dove passato e presente si incontrano, creando un dialogo continuo tra le generazioni.

Di seguito si ricordano tutti gli appuntamenti del Landscape Festival da segnare in agenda:

In evidenza, il sopracitato International Meeting of Landscape and Garden, ovvero l’evento di punta del Landscape Festival, che riunisce i più noti esponenti di landscaping del mondo. Architetti, paesaggisti, filosofi, ricercatori, garden designer, botanici e plant designer racconteranno ciascuno la propria esperienza e filosofia progettuale attraverso lecture, talk e testimonianze video. Anche quest’anno l’International Meeting si terrà nel weekend conclusivo del Festival, il 20 e 21 settembre, nell’affascinante cornice del Teatro Sociale di Bergamo, dove i paesaggisti racconteranno la loro personale interpretazione del tema “Facing the crisis”. Tra i relatori di quest’anno, Andrew Laidlaw (Australia), Andrew Grant (UK), Catherine Mosbach (Francia), Arit Anderson (UK), Arthur Adeya (Kenya), Yoonjin Park (Corea del Sud), Margherita Brianza (Italia), Amalia Robredo (Uruguay), Tony Spencer (Canada), Herbert Dreiseitl (Germania).

Université D’été si terrà presso gli affascinanti spazi dello storico Monastero di Astino il 13 settembre. Si tratta di un momento di incontro indirizzato a tutti coloro che si occupano di paesaggio dal punto di vista legale: perché il progetto paesaggistico è cultura, narrazione, riconoscibilità, ma anche bene e soggetto- oggetto giuridico.

Nel corso dell’appuntamento si rifletterà sul premio europeo del paesaggio previsto dal Consiglio d’Europa (art. 11 della Convenzione europea) e sul premio nazionale. Verranno quindi presentati i progetti vincitori, o premiati con menzioni, delle passate edizioni.

Garden Masterclass, un workshop pratico, ormai appuntamento fisso del Landscape festival, che accompagnerà i partecipanti attraverso una visione concettuale della progettazione del paesaggio. Guidati dal metodo FLOW e dall’esperienza di Nigel Dunnet, Professore di Planting Design & Urban Horticulture presso l’Università di Sheffield, i corsisti lavoreranno come dei veri artisti per creare progetti che sono radicati nella scienza dell’ecologia. L’incontro si terrà il 18 settembre presso il Monastero di Astino.

Il 19 settembre avrà invece luogo l‘International Seminar, con Cristobal Elgueta, Ton Muller, Jason Siebenmorgen. Modera Giacomo Guzzon. L’incontro, che si terrà presso la Sala Alfredo Piatti, si propone di esplorare le dinamiche e le sfide che i grandi centri dovranno gestire e affrontare nel prossimo futuro, soprattutto per ciò che concerne la relazione tra ambiente urbano, aree verdi e società. Nel corso del seminario verrà esaminato il lavoro dei tre professionisti provenienti da Sud America, Europa e Stati Uniti e si analizzeranno i modelli di successo e gli insuccessi che hanno contribuito a plasmare i loro approcci.

Landscape Talk, seminari di approfondimento gratuiti dedicati alla cultura e al progetto del paesaggio e indirizzati a un pubblico di professionisti, studenti e cultori della materia.

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