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In partenza, la Nuova Stagione 2024-25 del Teatro Trastevere a Roma,

che quest’ anno abbiamo voluto chiamare

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INTELLIGENZA ARTIGIANALE

 

Un titolo che non vuole significare una semplice resistenza verso quella che qualcuno vede come una minaccia alle nostre capacità creative,

ma un manifesto di quello che sa generare la nostra mente unita al cuore e alle mani, dedite all’ artigianato teatrale.

 

Cosa si accende quando mettiamo insieme talenti,

idee e una nostra visione artistica di ciò che ci circonda?

 

Una Stagione fatta di Nuova Drammaturgia, storie che vogliamo raccontare e maestri di quest’arte che vogliamo presentare

come capisaldi del nostro Fare Teatro.

 

Questa è “Intelligenza Artigianale”:

un inno all’uomo di fronte alla vastità del Mondo,

senza algoritmi, con sotto ai piedi semplicemente le assi di un palcoscenico.

 

 

LA STAGIONE

PARTE 1.

 

 

15/16 Ottobre

La voce umana

regia Rosario Tronnolone, con Siddhartha Prestinari

 

A sessant’anni dalla morte dell’autore, avvenuta l’11 ottobre 1963, “La voce umana” conserva intatta, e forse ancor più intensa, la sua capacità di coinvolgimento e identificazione. Un atto unico incentrato sul dolore e sulla solitudine, che utilizza il telefono, forma di comunicazione per eccellenza, come mezzo per l’incomunicabilità e l’inganno, e la voce umana come uno strumento meraviglioso e sensibilissimo, capace di restituire tutti gli affanni dell’animo.

 

Dal 18 al 20 Ottobre

L’inizio di un sogno

scritto e interpretato da Miguel Gobbo Diaz

 

Lo spettacolo è un racconto che va dall’infanzia all’età adulta, attraversando le esperienze del

protagonista, Miguel. Il racconto è a una serie di immagini scevre di retorica, quasi un fumetto in bianco e nero in cui è il pubblico a mettere i colori; come in un gioco di specchi, nell’esperienza del protagonista ognuno può ritrovare la propria. E’ esortazione all’azione e all’ascolto del caso. Queste sono le forze che guidano un Miguel appena adolescente a conoscere se stesso e immaginare l’uomo che sarà.

 

Dal 1 al 3 Novembre

Cercando Monica Amando

scritto da Ilaria Agostini

regia di Agostino Franchi

 

Il nostro sentito tributo al grande talento di Monica Vitti: la collettiva di arte visiva nel foyer e a seguire l’atto unico, tra narrazione e musica dal vivo, sul palco. Per un assaggio dell’universo dell’attrice, amatissima, che più di tutte ha saputo raccontare la femminilità nei suoi chiaroscuri, tra fragilità, forza, dramma e comicità.

 

Dal 8 al 10 Novembre

Fate i Tuoni

di Michele d’Ignazio

regia di Maria Antonia Fama e Marco Zordan

 

Questa è una storia di confine. Tra la realtà e l’immaginazione. Tra il passato e il futuro. Tra il restare e il viaggiare. Ispirata all’incredibile esperienza vera di una bottiglia lanciata nel mare con un messaggio e di un naufragio sulle rive della Calabria. L’incredibile vicenda di Badolato, borgo ripopolato dai Curdi in seguito allo sbarco della nave Ararat, grazie all’accoglienza di chi era “restato”. Dopo “Il mio segno particolare”, la Compagnia Walden torna in scena con una drammaturgia di nuovo ispirata a un romanzo di Michele D’Ignazio.

 

 

 

 

 

Dal 22 al 24 Novembre

Match

spettacolo scritto e diretto da Alessandro Giova

 

Marta, una social media manager in cerca di nuova amicizie e Antonio, un giovane ragazzo che fugge da ogni responsabilità, sia lavorativa che sentimentale, si conoscono attraverso un app di incontri. Tra loro scatta il famoso MATCH e tra i due inizia una faticosa ricerca di compatibilità al di fuori della barriera digitale dei loro smartphone.

 

Dal 29 Novembre al 1 Dicembre

Food Porn

a cura di Hangar Duchamp

di Marco Cecili

ideazione e regia di Andrea Martella

 

L’acida pièce di Hangar Duchamp indaga i mali delle relazioni familiari nelle quali l’autorità si manifesta attraverso il cibo, strumento di controllo di massa, potente indicatore e amplificatore di differenze economiche e sociali.

 

 

Dal 13 al 15 Dicembre

Sebben che siamo donne

a cura di Compagnia Tacchi Su Misura

regia di Gabriela Alejandra Praticò

 

Ci sono argomenti che diventano iconici di un tempo storico, come il femminismo. Ma il rischio che corrono gli argomenti iconici è che non siano più incisivi e urgenti come dovrebbero essere. In fondo “gli uomini sono fatti in un modo e le donne in un altro”: se ognuno rispetta il proprio ruolo e le proprie differenze tutto va bene. Ma è proprio così?

 

 

Dal 19 al 22 Dicembre

Non sparate sul presepe

a cura di La Crash test

scritto e diretto da Massimiliano Pazzaglia

 

La notte della vigilia di Natale in una casa sperduta nella campagna toscana. Un uomo taciturno in cerca della sua pace. Una ragazza troppo dolce in cerca del suo passato. Un camionista scorbutico in cerca di una donna da amare. Un autostoppista meridionale in cerca della sua famiglia. Ma ognuno di loro non è quello che dichiara di essere. Un giallo brillante pieno di equivoci, davanti ad un albero di Natale “nevrotico” e a un presepe “sotto tiro”.

 

 

Dal 10 al 12 Gennaio

Nelle due mani

drammaturgia e regia di Roberto Boris Staglianò

 

Due mani che si stringono appartengono a due persone diverse. Da quell’ incontro può nascere un bacio, una promessa, una famiglia. In ogni famiglia ogni giocatore gioca una partita. a due con il proprio avversario, marcandolo stretto. Fino a quando, al novantesimo minuto, si saprà non solo chi, ma anche cosa ha vinto e cosa ha perso.

 

 

Dal 16 al 17 gennaio

La spedizione perduta- lettere dal Polo

 #festivalinventaria

di e con Alessia Giovanna Matrisciano

 

La spedizione perduta-lettere dal Polo esplora la storia della sfortunata spedizione di Sir Franklin, partita nel 1845 per scoprire il passaggio a Nord-Ovest e mai più tornata. Attraverso musica, poesia e video-documentario ripercorriamo il viaggio verso il circolo polare, l’incagliamento delle navi nei ghiacci, l’abbandono e la lunga marcia dei marinai verso un destino misterioso.

 

 

Dal 18 al 19 Gennaio

Discorsi Senza Punto mentre la Verità Ciao

a cura di PaT – Passi Teatrali

testo è il vincitore della I edizione del concorso “PaT – Passi Teatrali” per la drammaturgia italiana contemporanea (2021)

 

Un ginocchio e un gomito, il diavolo e un apatico, un supereroe e sua moglie, un leone e una antilope, la Terra e il Sole si confrontano su problematiche diverse ma unite da una sola domanda esistenziale: cosa fare della vita che ci è stata data? E di quella che verrà? Attraversato da una leggera e surreale follia degna dei Monty Python, il testo alterna con maestria leggerezza e dramma per raccontare la cosa più semplice e complessa che ci sia: la vita.

 

Dal 21 al 26 Gennaio

La libertà è figlia unica

scritto e diretto da Lara Panizzi

In una società fortemente abile, improntata su stereotipi di bellezza assurdi e che richiede prestazioni personali sempre più elevate, non c’è niente di scontato o semplice quando la condizione di disabilità ti entra in famiglia. Aprire uno spaccato su questo mondo, senza pietismo e senza paura, è ciò che “La libertà è figlia unica” vuole fare.

 

 

 

Teatro Trastevere Il Posto delle Idee

via Jacopa de’ Settesoli 3, 00153 Roma

Feriali ore 21, festivi ore 17:30

 

CONSIGLIATA PRENOTAZIONE

INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA

prevista tessera associativa

intero €13,00-ridotto €10,00

 

Contatti:

065814004-3283546847

info@teatrotrastevere.it

www.teatrotrastevere.it

https://www.facebook.com/teatrotrastevere/

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

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