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Santo Rullo: Sport strumento di protezione, Dream Euro Cup andrà avanti

“Dispersione sportiva è uno dei primi segni del disagio dell’adolescente”

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Roma- Si è svolto a Roma, nella Sala Giunta Coni, il workshop internazionale Riabilitazione Psichiatrica attraverso lo Sport: Strategie, strumenti e best practice‘, evento conclusivo della Dream Euro Cup 2024, il primo campionato europeo di calcio a 5 per persone con problemi di salute mentale, vinto ieri dalla Nazionale italiana Crazy for Football. All’iniziativa, moderata da Guido Alberto Valentini (Coop Save the Mind), hanno partecipato lo psichiatra Santo Rullo (Comitato scientifico ECOS), Nobuko Tanaka (Sport University Yokohama), Malik Biteye (Senegal), Maurizia De Micheli (Divisione calcio paralimpico e sperimentale della FIGC), Karen Du Pont (Mental Health Innovation Network), Andrea Materzanini (DSM ASST Franciacorta), Paola Calò (CSM ASL Lecce), Simone De Persis (DSM ASL Rieti), Luca Rossi (AITERP Associazione Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica).

 

“Dal workshop- ha dichiarato Santo Rullo, psichiatra e ideatore di Crazy for Football- è emerso che c’è grande volontà, da parte di tutte le organizzazioni che hanno partecipato alla Dream Euro Cup 2024, di continuare dopo questa prima versione. Andremo avanti con il coinvolgimento delle federazioni e la FIGC, che era presente, sarà di stimolo affinchè tutte le altre nazioni possano aderire. Questo per formalizzare ancora di più una cosa che nasce in maniera informale e deve mantenere il suo livello di informalità, perché l’inclusione non può passare attraverso i tesseramenti e la burocrazia. Noi abbiamo fatto partecipare ragazzi depressi che erano buttati sul letto, perchè non tutte le persone con problemi di salute mentale accedono ai servizi. In Italia c’è ancora stigma e vergogna ad andare in un servizio di salute mentale e dire che si hanno problemi. Ci piacerebbe che le scuole calcio fossero preparate nel momento in cui c’è la dispersione sportiva, che è uno dei primi segni del disagio dell’adolescente. Quando quest’ultimo smette di fare una cosa così bella come lo sport, dietro l’angolo c’è qualche problema che potrebbe insorgere. Lo sport è uno strumento di protezione sia nei confronti delle problematiche di salute mentale, sia nei confronti di tutte le patologie diffusibili”.

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