La Giordania ad oggi è uno dei pochi paesi di Terra Santa a non essere direttamente coinvolto in un conflitto armato; tuttavia, le conseguenze delle guerre che imperversano tutt’intorno colpiscono il Paese sotto diversi aspetti.
In particolare è l’ingente numero di rifugiati che arrivano dagli Stati limitrofi a causare problemi e tensioni interne, e le conseguenze colpiscono anche il funzionamento del sistema scolastico: le aule si riempiono fino a ospitare un numero di studenti superiore a quello necessario a garantire un’adeguata offerta educativa, peggiorando il livello dell’istruzione fornita. Il sovraffollamento delle classi rende inoltre più complessi i rapporti interpersonali tra gli studenti, dove le differenze linguistiche e culturali non compensate da adeguate operazioni di integrazione diventano terreno fertile per la diffusione di bullismo e atteggiamenti xenofobi e razzisti anche tra i più giovani.
A tutto questo si accompagnano i problemi infrastrutturali che incidono sull’ambiente di apprendimento, e la necessità di mantenere in sicurezza gli edifici scolastici attraverso opere di ricostruzione e ristrutturazione degli spazi.
La peculiare compresenza delle problematiche legate ai conflitti mediorientali in una situazione di pace ci ha permesso di immaginare un progetto di educazione alla pace: un’azione mirata nelle scuole giordane volta ad offrire un’istruzione inclusiva e di qualità.
In un contesto come quello giordano, dove si trova un alto numero di bambini e ragazzi rifugiati, è importante far riflettere sull’essenza della pace, ovvero le buone relazioni, costruite come tali sin dall’infanzia. In un mondo governato da conflitti, l’educazione alla pace sembra essere un importante strumento per ostacolare discriminazioni ed estremismi, con l’obiettivo di costruire un futuro lontano dalla guerra.
A questo scopo abbiamo avviato un progetto in collaborazione con le scuole del Patriarcato Latino di Amman, articolato su tre direttrici principali:
il pagamento di rette scolastiche e tasse di iscrizione per gruppi di bambini selezionati;
la ristrutturazione e la messa in sicurezza di edifici scolastici fatiscenti;
l’organizzazione di attività curricolari e non volte a costruire un senso di appartenenza e di convivenza pacifica.
Durante l’anno scolastico 2023-2024 ProTS, in collaborazione con l’amministrazione delle scuole del Patriarcato Latino di Amman, ha aiutato 200 bambini a iscriversi e a rimanere nelle loro scuole coprendo le tasse d’iscrizione, e 100 bambini hanno ricevuto supporto per l’acquisto di libri e uniformi.
La collaborazione proseguirà anche nel semestre 2024-2025, con la copertura delle rette scolastiche annuali di 50 bambini e l’organizzazione di un programma educativo interattivo incentrato sulla tutela e sulla valorizzazione del patrimonio culturale.
Le attività educative comprendono lavori di gruppo, al fine di un maggiore coinvolgimento attivo del singolo studente e della creazione di legami di collaborazione e fiducia; iniziative come corsi di teatro educativo, per favorire un apprendimento attivo ed esperienziale; numerose visite didattiche alla scoperta del territorio giordano, per offrire occasioni sensibilizzazione alla tutela del patrimonio artistico e culturale del luogo: a tale scopo i ragazzi vengono coinvolti anche in attività archeologiche e culturali in diversi siti del Paese. Coinvolgiamo gli studenti nei lavori di manutenzione della scuola, chiedendo loro, per esempio, di dipingerne i muri: in questo modo ai lavori necessari per il mantenimento degli spazi scolastici si affianca la presa di coscienza di una responsabilità attiva nella tutela degli spazi che si abitano, e si incentiva lo sviluppo della fantasia e della manualità.
Abbiamo deciso di mandare un messaggio che tenga in conto le diverse sensibilità culturali e religiose dei bambini coinvolti. Dopo le prime attività abbiamo iniziato a raccogliere alcune testimonianze: è molto interessante il fatto che gli studenti abbiano imparato a valorizzato di più il loro patrimonio, abbiano scoperto il legame con la loro storia, con la loro cultura, e anche con la loro identità nazionale.
– Tareq Rezeqallah, project manager di Pro Terra Sancta in Giordania. Link alla video-testimonianza
Approfittare della condizione privilegiata della Giordania rispetto ad altri paesi mediorientali ci consente di porre le basi di un lavoro di educazione necessario per la costruzione di un futuro di pace.