Torino, 25 ottobre 2024. La pubblicazione FRANKENSTEIN – if you love solitude, you don’t love freedom (bruno editore 2024) e il singolo Fire Creatures – che anticipa l’EP Frankenstein in uscita il 15 novembre – dedicati al progetto teatrale FRANKENSTEIN di OHT – Office for a Human Theatre sono protagonisti, sabato 2 novembre 2024 alle ore 17.00, di un incontro in cui il regista teatrale e curatore Filippo Andreatta e il produttore, compositore e sound designer Davide Tomat raccontano genesi e identità delle due produzioni.
Scritto a soli diciannove anni da Mary W Shelley, Frankenstein o il moderno Prometeo non è soltanto il capostipite dell’horror fantascientifico, ma anche una profetica anticipazione delle ansie contemporanee sul destino dell’ambiente: a questo classico della letteratura occidentale OHT ha dedicato lo spettacolo teatrale Frankenstein, che conclude con la pubblicazione FRANKENSTEIN – if you love solitude, you don’t love freedom, che raccoglie la ricerca e i viaggi di Filippo Andreatta nei luoghi del mostro.
“Attraverso la frenetica sperimentazione di Viktor Frankenstein e la sua creatura ho vissuto anch’io un esperimento estremo. – dichiara Filippo Andreatta. Il progetto ha preso diverse forme: un’installazione, uno spettacolo, un una reading session, un EP; l’ultima è stata il libro. Un libro che comprende tutti questi esperimenti e i viaggi che ho fatto nei luoghi del mostro, che è esso stesso un esperimento, una creatura prodotta dall’assemblaggio della ricerca di OHT con la narrazione di Mary W Shelley.”
Il volume ripubblica l’edizione del romanzo del 1831 innestando sopra le sue parole contributi della curatrice Lucrezia Calabrò Visconti, della filosofa e docente Dehlia Hannah, della guida di aree polari Kelsey Camacho, dello stesso regista Filippo Andreatta, e i materiali prodotti dal progetto.
L’ep OHT Frankenstein di Davide Tomat, come il testo, si sviluppa in un percorso personale e soggettivo, empatizzando con lo spettatore e la narrazione. Frutto diretto della scena e delle azioni dei performer, è stato scritto, eseguito e registrato durante le prove.
Come il protagonista del romanzo, il suono appena nato impara a muoversi nel mondo, prendendo coscienza di sé attraverso l’interazione con gli esseri umani. La performance, i performer e il suono prendono gradualmente forma e consapevolezza, respiro dopo respiro. È proprio il respiro, attraverso le voci dei performer, a rappresentare la genesi del suono: il mostro che cerca di esprimersi, il rumore che progressivamente assume una forma e una consapevolezza di sé.
“Per la realizzazione del suono dello spettacolo, ho utilizzato principalmente sintetizzatori analogici polifonici, sistemi modulari Eurorack, strumenti ad aria, campionamenti di elementi scenici e registrazioni sonore dei movimenti e dei respiri dei performer – sottolinea il compositore Davide Tomat –. La mia intenzione era quella di sfruttare il più possibile VCO analogici, presenti nei sintetizzatori e modulari analogici, che nascono e si modulano direttamente attraverso l’elettricità, arricchendoli con elementi acustici e naturali della scena e dei performer, per poi trasformarli tramite tecniche di ri-sintesi e processi digitali. Il mio obiettivo era ricercare la scintilla elettrica ancestrale che dà vita alla materia e, attraverso il respiro e il corpo, creare un essere contemporaneo capace di un’esistenza autonoma.”
FOTO Frankenstein, Libro. Ph. FilippoAndreatta