Davide Romano (Compagnia del Vangelo): “L’attacco antisemita di Amsterdam è una ferita profonda. Tutti vigilino contro il ritorno dell’odio in Europa”
Roma, 8 novembre 2024 – Davide Romano, giornalista e fondatore della Compagnia del Vangelo, gruppo ecumenico impegnato nel dialogo interreligioso e nella promozione della pace, esprime la sua solidarietà alle vittime del violento attacco antisemita di Amsterdam e lancia un appello a tutte le istituzioni e le comunità di fede affinché non si ripetano simili episodi di odio e intolleranza in Europa.
“Quello che è successo ad Amsterdam è una ferita profonda che riapre una delle pagine più buie della nostra storia europea,” ha affermato Romano. “L’attacco ai tifosi israeliani, aggrediti semplicemente per la loro identità, riporta alla luce l’ombra dell’antisemitismo e ci fa toccare con mano quanto sia fragile la nostra convivenza se non la difendiamo con fermezza e impegno.”
Romano ha sottolineato la responsabilità di tutti, istituzioni, Chiese e singoli cittadini, nel contrastare l’odio e promuovere la pace: “Non possiamo permettere che nel cuore dell’Europa si risvegli una ‘caccia all’ebreo’. Oggi più che mai, occorre una vigilanza attiva e condivisa per impedire che le nostre città diventino teatro di violenze razziali e religiose. È nostro dovere, come società, come credenti, e come europei, alzare la voce contro ogni forma di antisemitismo e odio.”
L’episodio di Amsterdam non può essere liquidato come un fatto isolato, ha ribadito Romano, richiamando l’attenzione sulla necessità di preservare i valori fondamentali della dignità e della libertà. “Dobbiamo ricordare che l’Europa è nata anche dall’impegno a superare le tragedie della discriminazione e delle persecuzioni,” ha spiegato. “Il rischio è reale, e riguarda tutti noi: se permettiamo che l’intolleranza cresca in maniera indisturbata, mettiamo in pericolo il futuro stesso della nostra società.”
Romano ha concluso il suo intervento con un appello alle coscienze di ogni cittadino: “Non possiamo restare indifferenti. Ognuno di noi ha il dovere morale di impegnarsi, di educare al rispetto e di costruire una cultura di pace. Le parole non bastano; servono azioni concrete, un impegno attivo per difendere ogni essere umano, indipendentemente dalla sua fede o dalle sue origini. Solo così potremo garantire un’Europa libera dall’odio, degna della sua storia e del suo futuro.”