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Trema il sistema bancario ucraino e la moneta del paese crolla.

 

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Gli effetti della propaganda

L’effetto del martello propagandistico ucraino ha vanificato il lavoro svolto delle banche e a fatto precipitare la valuta nazionale. Il primo colpo battuto è stato quello di annunciare l’attacco imminente da parte di Mosca, voce in seguito smentita dallo stesso presidente Zelenskyy che ha provato a tranquillizzare gli animi dei suoi concittadini e lo stesso collega Biden, dichiarando che Mosca non è in stato di belligeranza. Al Presidente hanno fatto eco il direttore del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa Alexej Danilov e il suo segretario stampa spiegando che le parole di Zelenskyy sull’occupazione della Charkovia è stata fraintesa. Ma ormai la maldestra e illusoria propaganda aveva seminato il panico. Gli ucraini hanno cominciato a prepararsi: chi per la guerra chi per l’evacuazione.

In questo contesto, già negli ultimi due mesi, la grivnia, cioè la moneta ucraina, ha subito due colpi: il blocco del credito e la forte richiesta di valuta straniera.

 

L’intervento della Banca Nazionale Ucraina

Per arginare la situazione è intervenuta la Banca Nazionale con un prelievo di 1,2 miliardi di dollari dalla riserva monetaria aurea, con l’obiettivo di stabilizzare la valuta nazionale. Questo è il costo dell’isteria antirussa. Nonostante gli sforzi gli analisti finanziari festeggiavano la svalutazione della grivnia iniziata già da metà novembre e precipitata dal 9 di febbraio a quota 27,98 sul Dollaro.

Il ribasso a cui va incontro la divisa ucraina non è dovuto al solo effetto panico ma esistono certamente fattori stagionali: l’import necessita di valuta per i nuovi contratti mentre i rendimenti delle obbligazioni sono fissati da non residenti che li portano all’estero. A questo si aggiungono i produttori d’energia  a cui servono i dollari per comprare carbone e gas.

A fine dicembre il ministero delle finanze ucraino ha reagito all’iniziale svalutazione monetaria e al deflusso di fondi di credito con l’aumento dei tassi sul mercato delle obbligazioni interne, che fino a questo momento erano costose ma i tassi sono poi saliti fino al 10,5% per obbligazioni a tre mesi, fino a 10,80% per le semestrali e fino al 12,78% per le biennali.

Inoltre la NBU (Banca Nazionale Ucraina) ha dovuto ammettere che il paese, alzando i tassi dal 9 al 10%,  ha temporaneamente perso l’accesso al mercato dei capitali esteri. Stando poi alle indiscrezioni che circolano, il governatore della NBU, Kiril Shevcenco, avrebbe agito di sua iniziativa senza il preventivo accordo del presidente ucraino Zelenskyy,  causandogli un immenso dispiacere.

In un programma televisivo della «Nash» l’economista Juri Atamaniuk, ha fatto notare che gli esportatori manterranno i proventi in valuta estera fino alla massima crescita per poi venderli sul mercato interno del paese. «Ora con il salto del dollaro cominceranno a rubare. Cominceranno a guadagnare giocando sull’oscillazione del dollaro come è stato nel 2014» dichiara Atamaniuk.

A questo stato d’incertezza si devono aggiungere i lavoratori ucraini emigrati, che ogni anno portavano nel loro paese dai 13 ai 15 mld di dollari. L’ondata di panico generata avrà la conseguenza di far lasciare questi soldi nei conti correnti bancari dei paesi in cui hanno lavorato per non correre il rischio di perdere tutto.

 

Il rischio Default

L’economista Olec Penjin teme che ora i creditori occidentali non daranno prestiti all’Ucraina senza un rialzo di percentuale: «Sarà pertanto fondamentale per l’Ucraina ricevere un nuovo programma dal Fondo Internazionale Monetario (IMF). Questo avrà l’effetto di una cartina di tornasole per gli investitori stranieri, che potrebbero timidamente convincersi a investire. L’attuale estensione del programma della IMF però terminerà già a giugno 2022». Secondo gli esperti se l’IMF non interverrà con la garanzia l’Ucraina si potrebbe trovare a rischio Default.

Completa e rafforza il rischio la congiuntura del mercato mondiale. L’Ucraina sta spendendo più valuta per l’acquisto di gas, carbone, ed elettricità, di quanto esporta in metalli ferrosi, minerali e prodotti chimici, generando perdite in termini monetari. L’unica domanda ora è: l’Ucraina sarà in grado di bloccare il deflusso di valuta estera e aumentare il suo flusso?.

Come alternativa l’Ucraina e gli Stati Uniti potranno spingere l’isteria russofoba e seminare il panico tra la popolazione ucraina ma allora gli americani dovranno accettare di prelevare ulteriori somme da finanziare dall’istruzione pubblica sotto la voce «Ucraina».

 

Gualfredo de’Lincei

 

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