È di nuovo allarme per gli animali da compagnia: dopo la vicenda a lieto fine della Sfattoria degli Ultimi, gli animali da compagnia sono di nuovo in pericolo. Ora a rischiare la vita è la cinghialina Tina: l’Asl vuole ucciderla.
La storia di “Tina la cinghialina” è diventata virale, perchè Tina è in tutto e per tutto un animale da compagnia, e ora rischia di essere uccisa.
Tina è una giovane cinghialina che vive in provincia di Novara, con la famiglia di Gabriele. Tina è stata trovata da cucciola, senza mamma, ed è stata adottata, curata e alimentata con il biberon da Gabriele, ora è cresciuta e gode di ottima salute. Tuttavia l’ASL di Novara ha deciso che Tina deve essere uccisa per questioni legate al contenimento della diffusione della Peste Suina Africana, nonostante il fatto che Tina sia sana e che sia un animale da compagnia. Gabriele e la sua famiglia, disperati, hanno chiesto aiuto e il loro appello è stato accolto dal Rifugio Miletta, che ha fatto ricorso al Tar per difendere Tina, dando mandato all’avvocato Angelita Caruocciolo. Tutto il mondo animalista e tantissimi cittadini si stanno mobilitando, perchè l’episodio è gravissimo e coinvolge tutti. Anche Meta Parma annuncia battaglia: “Dobbiamo difendere Tina, come abbiamo difeso la Sfattoria degli Ultimi. Sta succedendo di nuovo: vogliono uccidere gli animali da compagnia per tutelare gli allevamenti intensivi, è inaccettabile. Non possono pensare di poter uccidere anche gli animali da compagnia, che siano suini, cinghiali, cani, cavalli o gatti, non possono farlo. Oggi si parla di psa, e in futuro di cosa si parlerà? Oggi è a rischio Tina la cinghialina, domani sarà a rischio il nostro cane? Nessun animale dovrebbe mai essere ucciso, perchè la vita di tutti è sacra, ma in questo caso parliamo addirittura di animali da compagnia: è a rischio ogni diritto umano e animale. Sta succedendo esattamente ciò che era accaduto alla Sfattoria degli Ultimi, è un incubo che si ripete. Vogliono uccidere Tina per uccidere l’amore, non vogliono accettare che gli animali sono esseri senzienti e che è in atto un cambiamento che non si può fermare. Tina è un animale da compagnia, in nessun caso dovrebbero toccarla, esattamente come non dovrebbero toccare i nostri cani o gatti, e neanche i nostri familiari. Ci sono dei limiti che non si possono oltrepassare, e non siamo disposti a tornare indietro di millenni, con la paura che qualcuno bussi a casa per prendersi la vita di chi amiamo. Vogliono uccidere Tina come se nulla fosse, vogliono spegnere la vita di Tina e spezzare il cuore di Gabriele e di tutta la sua famiglia. Non lo permetteremo, Gabriele e Tina non sono da soli, l’Italia intera è con loro. Gli animali da compagnia non si toccano! Vogliono uccidere Tina per tutelare gli allevamenti intensivi, cioè per continuare a imprigionare, sfruttare e uccidere altri animali. È un sistema di violenza e sfruttamento destinato a finire, sono sempre di più i cittadini che smettono di mangiare gli animali, e ogni giorno sono in aumento. La grande industria della carne ora cerca di colpire anche gli animali da compagnia, colpendo in tal modo anche le persone e i legami affettivi. Difendiamo i nostri animali, e chiudiamo i mattatoi: questa violenza sui più deboli deve finire.”
Numerosissime le firme per la petizione “Tina non deve morire”, lanciata dal Rifugio Miletta.
Link petizione: