Simone Vee racconta “Hurts” (D:Side / Jaywork Music Group)
Abbiamo incontrato Simon Vee, dj producer italiano in decisa ascesa. Ci racconta prima di tutto “Hurts”, il singolo che ha pubblicato recentemente con D:Side / Jaywork Music Group. “E’ un progetto Deep House riadattato ad uno stile Trance, il brano è stato supportato dalla playlist ufficiale di Djs from Mars”, racconta Simon Vee”. “Sono quindi più che soddisfatto dei risultati che ha avuto”.
Cosa stai invece facendo adesso, a livello musicale?
“Sto lavorando sulla mia impronta, l’ idea è di portare qualcosa di diverso rispetto ad altri produttori, un incrocio tra la musica Trance e Techno con melodie di pianoforte”.
Le nuove tecnologie come hanno cambiato l’approccio alla musica?
“Chiunque può produrre musica grazie agli strumenti dell’ intelligenza artificiale, ci sono sempre più scorciatoie e la competizione sta aumentando vertiginosamente”.
Da che parte sta andando la musica dance nel mondo? E il pop?
“Adoro il fatto che stia tornando di moda il genere Euro Dance. Trasmette pace e allegria, credo invece che il pop abbia infinite strade da raggiungere e non passerà mai di moda”.
Un tempo, quando i dischi si compravano, oltre ai singoli radiofonici, l’ascoltatore scopriva negli album anche brani più complessi e strani… che grazie ad un ascolto ripetuto spesso gli entravano nel cuore. Oggi invece le canzoni le ascoltiamo gratis o quasi su Spotify o YouTube… il livello di complessità musicale (melodia, armonia, sonorità ritmi) della musica si successo è sempre più elementare. Oppure no? Che ne pensi?
“Purtroppo l’ House, Pop e Trap girano intorno ai soliti accordi che puntano ad essere facilmente memorizzabili e orecchiabili, peccato che non ci sia più tanta creatività nella scelta strumentale”.
Elencaci 3 dischi, recenti o più vecchi, che sono essenziali per raccontare chi sei musicalmente… e spiegaci perché.
Boris Brejcha – “Purple Noise , mi ha fatto amare la High Tech Minimal. David Guetta – “Metropolis”, il primo disco Electro House che ho sentito da piccolo. Will Sparks – “Take Me”, perché trasmette delle emozioni uniche da brivido
Che consigli daresti a chi sta intraprendendo una professione artistica?
“Ci vogliono tanta passione e determinazione. Se non provi i brividi mentre ascolti una tua canzone appena finita c’è qualcosa che dovresti ricontrollare”.
Cosa ti piace e cosa non ti piace della della scena musicale attuale?
“Non apprezzo le canzoni anni 80/90 rifatte con le stesse linee di basso, piano e percussioni. Ammiro invece molto la svolta di Enrico Sangiuliano e il mix tra Techno ed effetti PsyTrance”-
A che punto della tua vita professionale e personale ti senti?
“Mi sento in grado di poter imparare qualsiasi cosa. L’ unico limite sono i mezzi per far arrivare alle persone giuste la mia musica e i messaggi dentro di essa”.
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